SCRITTURA CUNEIFORME
meditazione sul ritorno
Regia di Gabriele Vacis. Scenofonia di Roberto Tarasco.
Con Edoardo Roti e Lorenzo Tombesi
Prodotto da Dedica Festival Pordenone 31ª edizione.
Scrittura cuneiforme è un romanzo di Kader Abdolah. È la storia di una lingua perduta, di un’altra trovata, di una lingua da decifrare. È la storia di un esilio. Di un paese in trasformazione. È la storia di un padre, Aga Akbar, e di un figlio, Ismail. Ismail nasce in Iran. O meglio, in Persia, in un villaggio sperduto nel nord del paese ai confini con la Russia, che allora era Unione Sovietica. Prima con lo Scià di Persia arriva la ferrovia: il processo, l’occidentalizzazione. Poi l’oscurantismo degli ayatollah. Quando il ragazzo si trasferisce a Teheran per studiare all’università entra in contatto con i movimenti progressisti, diventa un attivista di sinistra. È costretto a fuggire nei Paesi Bassi, è costretto a imparare un’altra lingua, che è un altro modo di vedere il mondo.
Cosa vuol dire venire esiliati? Nel mondo che abitiamo, cosa vuol dire “casa”? Quali sono le nostre radici?