PISCIOTTA AWARENESS CAMPUS
Costruire comunità e pratiche di civiltà
Un percorso per scoprire e valorizzare il ruolo delle comunità nel mondo in mutazione per Pisciotta (SA).
Quattro laboratori tra ottobre 2023 e giugno 2025
per la formazione pratica, sul campo, di operatori di comunità, che parte dal teatro per integrarsi con la realtà locale.
4 incontri condotti da Gabriele Vacis e dagli attori/formatori PEM
dedicati alla cittadinanza consapevole, alla pedagogia, all’inclusione sociale, al futuro.
Un evento a conclusione del progetto a luglio 2025, che coinvolgerà i partecipanti dei laboratori e la cittadinanza.
PEM è una giovane compagnia, nata nel dicembre del 2021,
che coinvolge 20 ex allievi della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino insieme a Gabriele Vacis e Roberto Tarasco.
Partiamo dalla considerazione che oggi c’è più gente che fa teatro di quanta non vada a teatro. Il teatro nasce dalle pratiche di cura, dalla catarsi, che in greco antico vuol dire guarigione. Da sempre impiega le proprie tecniche oltre lo spettacolo: lo psicodramma, la musicoterapia, la danza come antidoto alla nostra vita statica, l’animazione nelle periferie più degradate... sono attività e consuetudini diffuse. Da tempo si impiega la narrazione in campo medico e il gioco teatrale nella gestione delle disabilità.
Grandi registi e grandi attori hanno aperto queste strade da più di un secolo.
E oggi accade che molti artisti non percepiscano più l’azione sociale come un dovere civile ma come una benevola elargizione.
Il coinvolgimento del cittadino, della persona, nel lavoro artistico invece,
è la poetica di molti attori, drammaturghi, registi, che lavorano fianco a fianco di insegnanti, operatori sociali, fisioterapisti, medici, psicologi...
Vogliamo proporre un percorso di pratiche del teatro dedicato alle comunità in cui coltivare la consapevolezza di sé, degli altri, del tempo, dello spazio.
IL CAVALIERE ROSSO: LA GUERRA
Primo laboratorio, dal 15 al 25 ottobre 2023
Da lunedì 16 a giovedì 19 e da lunedì 23 a mercoledì 25: video - colloqui.
Il coinvolgimento della cittadinanza si realizzerà attraverso la narrazione, attraverso la pratica dei video - colloqui raccoglieremo storie nei luoghi del paese, presso la Biblioteca di Palazzo Marchesale.
ANITYA è una parola che deriva dal sanscrito. Significa impermanenza. L’impermanenza è il divenire delle cose e dei corpi, anitya, appunto. Le comunità sono continuità che si modifica, trasformazione che mantiene i caratteri fondanti, comprensione della persistenza e della mutazione, sono contemplazione della persistenza che genera cambiamento: IMPERMANENZA. Attraverso i video-colloqui, raccoglieremo testimonianze parallele di generazioni diverse: nonni e nipoti, padri e figli.
I protagonisti dei racconti saranno gli anziani che vivono in paese, che portano addosso i caratteri tradizionali, antichi, della città. Accanto agli anziani i giovani, nativi digitali, globalizzati, che sembrano aver perduto ogni tipo di memoria della “presenza” dei loro nonni, ma anche dei loro genitori.
Eppure permangono caratteri originari: nonni, genitori e nipoti dimostrano somiglianze, affinità, vicinanze.
AWARENESS
Awareness, è una parola inglese che di solito si traduce con “consapevolezza”. Ma noi italiani, quando diciamo consapevolezza, intendiamo qualcosa che ha a che fare con il pensiero, con la mente. Per gli inglesi awareness è consapevolezza, sì, ma qualcosa che riconnette la mente con il corpo.
I quattro laboratori saranno rivolti a educatori, operatori sociali, personale medico- sanitario, insegnanti, psicologi, musicisti, danzatori, cantanti, attori e a quanti si trovano ad affrontare lavori a contatto con gruppi di persone e che scelgono di utilizzare lo strumento del teatro sia in ambito artistico che sociale. Le attività coinvolgeranno pienamente il borgo sia attraverso l’utilizzo di parte degli spazi pubblici da destinare a luoghi di svolgimento delle pratiche teatrali, sia attraverso un’ampia animazione della Comunità volta a favorire processi di rigenerazione del tessuto relazionale.
I CAVALIERI DELL’APOCALISSE
I cavalieri dell’Apocalisse sono personaggi simbolici che appaiono nell’Apocalisse di Giovanni, l’ultimo libro del Nuovo Testamento.
I quattro cavalieri dell’Apocalisse cavalcano quattro cavalli di diverso colore: rosso, nero, verde e bianco. I primi tre cavalieri, rappresentano le tre grandi sciagure dell’umanità: guerra, carestia e peste. Il quarto, il cavaliere bianco è la rivelazione, il riscatto, l’emancipazione.
PISCIOTTA AWARENESS FESTIVAL
Da giovedì 19 a domenica 22 ottobre 2023. Lecture, spettacoli, proiezioni, laboratori... presso la Biblioteca di Palazzo Marchesale, la Palestra della Scuola di Caprioli, il Palazzo Baronale Landulfo di Rodio.
Giovedì 19 ottobre, ore 18.30, Biblioteca di Palazzo Marchesale, presentazione alla cittadinanza del progetto PAC: Pisciotta Awareness Campus, quattro laboratori ispirati ai quattro cavalieri dell’Apocalisse, con Gabriele Vacis, Roberto Tarasco, Erica Nava, Davide Antenucci, Pietro Maccabei di Potenziali Evocati Multimediali Impresa Sociale.
Da venerdì 20 a domenica 22: Focus Educazione.
Venerdì 20, ore 21.00, presso la Biblioteca di Palazzo Marchesale: proiezione del film La nostra bellezza quotidiana, regia di Gabriele Vacis, prodotto dalla Fondazione con i bambini e Indyca Film.
Nel corso del tempo dal Piemonte abbiamo viaggiato verso la Toscana, verso luoghi che sono la meta deituristi di tutto il mondo. Ma dov’è la bellezza per chi vive ad Arezzo? Per chi può entrare ogni giorno in cattedrale a vedere Piero Della Francesca? Poi siamo andati a Napoli dove abbiamo incontrato Imma, che ha diciassette anni, per lei la cosa più bella uno sguardo, lo sguardo di sua sorella piccola sui pastori di San Gregorio Armeno. E Mattia, diciotto anni, per lui la bellezza è essere stato bambino a Secondigliano.
O Paul che sta a Napoli ma è nato in Brasile: per lui la bellezza sono i vasi di fiori davanti alle case, che preservano la natura. Nel corso del tempo abbiamo raccolto una grande quantità di storie. Storie che ci hanno
fatto capire come la bellezza va cercata nelle relazioni tra le persone più che nelle forme. Nella loro presenza, nel loro essere.
Nel frattempo abbiamo scoperto Wendy Stainer, una studiosa canadese che scrive libri che si intitolano “The scandal of pleasure” oppure “Venus in exile”. Lei dice che per secoli la bellezza è stata ostaggio della forma, il futuro della bellezza è nelle relazioni, nell’interazione.
Quello che ci ha spinto a fare un film montando tutto il materiale che abbiamo raccolto in questi anni è l’unicità del tempo che viviamo. La pandemia ci ha costretti a guardare dentro alla nostra vita. A guardare con occhi diversi l’ambiente che ci ospita. A riscoprire parole come presenza, relazioni, contatto.
Dov’è la bellezza nel tempo del virus? Ne è rimasta da qualche parte?
Sabato 21, ore 21.00, presso la sala polivalente della Biblioteca di Palazzo Marchesale: L’amore per l’educazione, lecture - spettacolo a partire dal libro Cuore di Edmondo De Amicis con Gabriele Vacis, Erica Nava, Davide Antenucci, Pietro Maccabei. Scenofonia Roberto Tarasco. Regia Gabriele Vacis.
“Abbiamo fatto l’Italia, adesso facciamo gli Italiani’ è la celebre frase che Massimo D’Azeglio verga subito dopo l’Unità d’Italia. Ma come?
Edmondo De Amicis prova a dare il suo contributo a questa impresa scrivendo Cuore nel 1886, un romanzo diaristico, con una forte matrice pedagogica, che celebra l’unione sociale e i valori nazionali che emergono dal Risorgimento. Il successo di Cuore è immediato: in due mesi e mezzo di vita l’opera vantava già 41 edizioni e 18 richieste di traduzione; nel 1923 solo in Italia aveva toccato la milionesima copia, in un’epoca in cui mille copie erano un grande risultato, viene pubblicato in tutto il mondo e si afferma in particolare in Cina con il titolo “L’amore per l’educazione”.
De Amicis non racconta la scuola del tempo, l’obbligo scolastico terminava a 9 anni e il tasso di dispersione scolastica era altissimo, di fatto i bambini erano visti più come forza lavoro che non come semi dai quali sarebbe germogliata la società del futuro; ma costruisce l’idea dell’educazione: un’istituzione che faccia da motore di aggregazione e volano per la creazione di una società che si riconosce in azioni nobili e buone, in valori educativi positivi degni di essere raccontati.
Sabato 21 e domenica 22, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 (oppure dalle ore 15.00 alle ore 18.00), presso la Palestra della Scuola di Caprioli: laboratorio, in particolare dedicato a studenti e insegnanti, ma aperto alla cittadinanza.
Cominceremo dalla Schiera, un esercizio, ma sarebbe meglio dire una pratica, che parte dall’azione più semplice: camminare, per arrivare a capire (ma non solo con la mente) chi sono io, chi sono gli altri, cosa me ne faccio di me stesso, del mio corpo, come mi relaziono agli altri, come affronto e supero i conflitti, le guerre, per costruire comunità.
Che cos’è la Schiera: https://vimeo.com/393277275
Domenica 22, ore 19.00, presso il palazzo Baronale Landulfo di Rodio:
Una nuova tragedia, un terribile amore per la guerra, lecture-spettacolo,
ispirata a SETTE CONTRO TEBE di Eschilo. Con Gabriele Vacis, Erica Nava, Davide Antenucci, Pietro Maccabei. Scenofonia Roberto Tarasco. Regia Gabriele Vacis.
Cosa ha da imparare oggi l'occidente dalle storie di guerra?
Il nostro occidente saturo di informazioni, di dati, assuefatto dalle immagini di disperati in fuga e morti? Una nuova tragedia, da I Sette a Tebe di Eschilo, racconta di quel tempo sospeso che viene prima del massacro: un velo nero si stende su tutti, uomini e donne, deboli e potenti, un velo nero che ci rende uguali. Finalmente fratelli, di fronte alla morte che si affaccia. Come si smantella l'erotismo che sta attorno alla pistola? Come costruire un piano reale di disarmo? Ce lo insegna Emily Dickinson:
L'acqua si impara dalla sete.
La terra, dagli oceani attraversati. La pace, dai racconti di battaglia.
Da lunedì 23 a mercoledì 25: raccolta di video - colloqui.
Continueremo a riprendere storie nei luoghi del paese e presso la Biblioteca di Palazzo Marchesale, saranno i giorni conclusivi del primo Pisciotta Awareness Campus.